Secondo l'ultimo Dpcm firmato dal premier Mario Draghi e come era già previsto dai protocolli siglati lo scorso ottobre fra il Governo e le diverse confessioni, le funzioni religiose con la partecipazione di persone si possono svolgere purché nel rispetto delle norme anti-Covid previste.
In linea con tali prescrizioni, e anche in osservanza del protocollo siglato fra Governo e la Conferenza episcopale italiana che suggerisce di svolgere le celebrazioni all'aperto laddove le condizioni non sono idonee al rispetto del distanziamento, il sindaco Fausto Tinti ha condiviso con il parroco don Gabriele Riccioni la proposta di svolgere la Santa Messa della Festa del Crocifisso in piazza XX Settembre per garantire ancora più sicurezza e protezione ai fedeli che interverranno.
Il primo cittadino chiarisce, inoltre, che non ha esteso nessun invito alla popolazione tutta ma ha semplicemente condiviso il valore civile di una festa religiosa molto amata dai castellani e per i quali rappresenta anche un simbolo identitario.
Come ogni anno, il sindaco parteciperà alla funzione con il gonfalone in rappresentanza del Comune e indossando la fascia tricolore. Come avviene tutte le domeniche e per le altre funzioni che si svolgono all'interno del santurario, anche la Messa del Crocifisso si svolgerà con le regole anti-Covid previste: numeri contingentati, igienizzazione delle mani, distanziamento, mascherina correttamente indossata, nessuno scambio dei materiali liturgici o del gesto della pace e nessuna fila per la Comunione che, invece, sarà offerta sul posto dal parroco, munito di guanti monouso e mascherina.
La Santa Messa si svolgerà alle ore 16. A seguire don Gabriele procederà con la benedizione della città.
La Festa del Crocifisso
Dal 1629, ogni quinta domenica di Quaresima, si tiene la Festa del Crocifisso che ogni anno richiama migliaia di fedeli.
Dalla metà del 1700 il Santuario del Crocifisso è al centro della vita della città, cuore pulsante della comunità cristiana e civile, custode di quella immagine del Crocifisso che dalla fine del 1500 è stata donata alla parrocchia e da allora è oggetto di preghiera e venerazione. Di questa immagine si parla già nelle cronache di Castel San Pietro nel 1543: fu donato alla “Compagnia del Santissimo”. All'inizio fu ospitata in un piccolo oratorio, vicino alla chiesa parrocchiale, poi per darvi una più degna collocazione fu costruita la Chiesa del Crocifisso proprio per ospitare la venerata immagine. Fin dal 1629 l'immagine del Crocifisso veniva portata in solenne processione nella 5° Domenica di Quaresima; questa processione, la più partecipata di tutto l'anno, ha continuato ininterrottamente fino ad oggi, sempre nella stessa Domenica.
Nel 1708 iniziarono i pellegrinaggi a Loreto portando l'immagine del Crocifisso; il primo è così descritto: «…ai 21 di aprile del detto anno trentasei Confratelli del Santissimo per la prima volta intrapresero il Pellegrinaggio a Loreto -a piedi- col loro venerabile Crocifisso chiuso in una apposita cassa… dopo 13 giorni i pellegrini fecero ritorno». Si trattò di un pellegrinaggio penitenziale per ottenere la guarigione dalla peste che allora infieriva nelle zone.