Speciale compleanno per Marina Bortolotti che ieri giovedì 7 giugno ha raggiunto i 100 anni d'età, un bel traguardo che ha festeggiato insieme ai suoi familiari nella sua casa a Castel San Pietro Terme. A farle gli auguri è giunto anche l'assessore Giuliano Giordani che le ha donato un mazzo di fiori e un biglietto augurale da parte del sindaco Fausto Tinti.
«Mamma Marina Bortolotti è nata il 7 giugno 1923 ed era la prima figlia femmina – raccontano i figli -. Il fratello maggiore era Luigi Bortolotti, indimenticato storico locale e amante dell'arte bolognese nelle tante chiese che ha descritto, ha scritto anche libri storici su Castel San Pietro ed è stato Consigliere Comunale dopo la guerra. Ha vissuto molti anni nella casa storica dei Bortolotti, davanti alla chiesa dei frati, dove Marina è nata. Aveva fratelli e sorelle più piccoli e anche fratelli più grandi. A soli 10 anni rimase senza genitori, morti per improvvise malattie, e da sola ha accudito la famiglia, anche con l'aiuto dei frati che portavano sussidi. Il padre Giuseppe Bortolotti, dopo essere stato in Germania in gioventù per imparare, tornò in Italia e fondò una piccola impresa che faceva tubi di cemento di varie dimensioni. Poi l'impresa si allargò e faceva anche case e costruzioni, tra le quali anche il campanile della chiesa di Frassineto che lei ha sempre ricordato, che fu bombardato e distrutto appena costruito, prima che fossero montate le campane. L'impresa aveva rifatto anche le mattonelle del portone della chiesa arcipretale di Castello. Tanti i ricordi (troppi) del periodo dell'occupazione tedesca e delle fatiche di quegli anni, che vedevano lei donna di casa (senza più i genitori deceduti) ad occuparsi della cura dei fratelli maggiori e dei due più piccoli: la sorella Zita che è ancora vivente e il fratello Paolo (da poco deceduto). Zita ha lavorato insieme a Pedini nel forno e pasticceria, Paolo crescendo riprese l'attività del padre. A questo punto, il post guerra di Marina e il suo matrimonio con Edmondo Salieri (figlio di Natale, indimenticato artista in ferro battuto) e la necessità di trovare un lavoro per loro. Scongiurando una decisione già pensata di emigrare, decisero insieme (ma era lei che guidava), di provare a proseguire l'attività della Pasticceria Gardini delle anziane zie, che lavorano con un forno a legna in via S. Martino con la produzione dei famosi savoiardi. Fecero dei debiti per comprare un forno a gasolio e trasferirsi in via dei Mille (di fianco alla bottega di Natale). E qui si sviluppò la sua vita con la nascita dei tre figli Marco, Aldo e Giancarla. Adesso la vecchiaia e gli acciacchi non le impediscono di vivere sempre in casa, pur invalida, ma contenta e sorridente».