Mercoledì 7 febbraio alle ore 18 nella sala comunale Sassi di Castel San Pietro Terme (via F.lli Cervi 3) l'Anpi di Castel San Pietro Terme organizza la presentazione del libro di Renato Sasdelli “Quei matti di antifascisti. Cinquantatré storie di sovversivi finiti in manicomio durante il fascismo”, edito da Pendragon, 2022. L'iniziativa ha il patrocinio del Comune di Castel San Pietro Terme. Oltre all'autore Renato Sasdelli, saranno presenti il Direttivo dell'Anpi castellana, presieduto da Davide Cerè, e l'assessore alla Cultura Fabrizio Dondi.
«Questo libro racconta un aspetto poco conosciuto del fascismo - spiega Giampiero Garuti del Direttivo Anpi di Castel San Pietro Terme - che utilizzò lo strumento della malattia mentale per internare ed eliminare i suoi oppositori politici. Sono tutte storie molto dolorose, molte di queste persone sono morte. Questo fu possibile con la complicità della psichiatria dell'epoca. Allora bastava poco per essere giudicati matti. Non dimentichiamo che Lombroso morì all'inizio del '900 e le sue teorie erano ancora molto diffuse».
Da https://www.pendragon.it/catalogo/saggistica/studi-e-ricerche/quei-matti-di-antifascisti-detail.html:
Anarchici schedati, militanti antifascisti irriducibili, soldati in fuga dal servizio militare, ex ragazzi del '99 contrari all'alleanza con chi fu loro nemico nella Grande Guerra. Poi, donne e uomini in contrasto con il regime per la miseria quotidiana o perché insofferenti verso l'onnipresenza del duce, l'autoritarismo di capetti e gregari, oppure rei di avere cantato un inno socialista o gridato, all'osteria o per ira durante un litigio, contro il fascismo e il suo capo. Insieme a loro anche malati di mente disturbatori della quiete fascista e una prostituta che ha offeso Mussolini. Sono le storie di bolognesi sovversivi, veri o temuti dal regime, finiti a un certo punto in manicomio senza che ciò facesse venire meno l'ossessione dei controlli sul loro comportamento. E, in appendice, la faida tra due ras del fascismo bolognese con il meno potente dei due mandato in manicomio.
Renato Sasdelli (1943) è stato professore all'Università di Bologna. Oltre a numerosissimi lavori scientifici nel campo delle Misure elettriche ed elettroniche, ha pubblicato Ingegneria in guerra. La facoltà di Ingegneria di Bologna dalla RSI alla Ricostruzione 1943-1947 (CLUEB, 2007); Camere di tortura a Bologna durante la repubblica di Salò: il caso di Ingegneria, in RSI 1943-1945 ("Pagine per la Memoria", Comune di Bologna, 2008) per documentare i misfatti compiuti dalle milizie repubblichine a Bologna; I segni addosso. Storie di ordinaria tortura (con Andrea Antonazzo ed Elena Guidolin, Becco Giallo, 2016) graphic novel contro la tortura, crimine che la politica italiana è stata fino ad ora incapace di definire come reato. Per Pendragon sono usciti Fascismo e tortura a Bologna (2017) e Quei matti di antifascisti (2022).