Il sindaco Fausto Tinti firma il protocollo per il controllo delle nutrie

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Il Comune di Castel San Pietro Terme è il primo comune del Circondario imolese ad aderire al protocollo sperimentale per il controllo diffuso delle nutrie e la riduzione dei...

Data:

3 agosto 2022

Il sindaco Fausto Tinti firma il protocollo per il controllo delle nutrie
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Il Comune di Castel San Pietro Terme è il primo comune del Circondario imolese ad aderire al protocollo sperimentale per il controllo diffuso delle nutrie e la riduzione dei rischi idraulici, ambientali, agricoli e alla sicurezza stradale, che era stato sottoscritto il 21 giugno scorso tra Città metropolitana di Bologna, Comuni di pianura, Atc, organizzazioni agricole, organizzazioni dei cacciatori e Consorzio della Bonifica Renana, nell'ambito applicativo del Piano Regionale per il controllo della nutria (Myocastor coypus) periodo 2021 – 2023


La firma del protocollo da parte del sindaco Fausto Tinti è avvenuta questa mattina – mercoledì 3 agosto – nella sede Municipale alla presenza di Raffaele Persiano della Bonifica Renana.

Come riportato nel comunicato diffuso il 21 giugno, «obiettivo dell'accordo sperimentale è la costruzione di una “rete” fra soggetti pubblici e privati al fine di potenziare il controllo di questa specie invasiva, alquanto prolifica, soprattutto nelle aree pertinenziali dei corsi d'acqua naturali e artificiali, per prevenire anche i rischi alluvionali conseguenti alle gallerie che questi animali scavano negli argini e nei pressi dei manufatti idraulici di regolazione delle acque di superficie. 
Il controllo delle nutrie mira, tra l'altro, al riequilibrio ambientale degli habitat acquatici dal momento che la proliferazione eccessiva di questa specie compromette nidificazione e alimentazione anche di numerose specie ornitiche d'interesse comunitario, presenti nelle zone umide della Regione.
Sempre più rilevanti sono anche i danni alle coltivazioni, fonte inesauribile di cibo per la specie, e la pericolosità per le lavorazioni agricole in vicinanza ai corsi d'acqua che gli estesi scavi sotterranei della specie invasiva provocano. 
Il protocollo sperimentale prevede il coordinamento capillare tra attività di segnalazione puntuale e sistematica delle principali criticità indotte dalla presenza diffusa della specie (anche tramite l'utilizzo dell'App CSMON-LIFE) e interventi di contenimento mirati, attraverso personale volontario - abilitato e coordinato dalla Polizia Locale della Città Metropolitana di Bologna - che opera, meritoriamente, in veste di incaricato di servizio di pubblica utilità». 

Ultimo aggiornamento: 14/08/2022, 09:40

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