Si è svolta sabato 11 ottobre 2025, nella Sala “Sergio Soglia – Ciro” del Centro Civico di Osteria Grande, la cerimonia dedicata ai 120 anni dalla nascita di Gustavo Trombetti, figura di spicco della storia locale e nazionale, antifascista, partigiano e fondatore della cooperativa Camst.
Alla presenza di un pubblico numeroso, rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni del territorio, la giornata si è aperta con i saluti di Lia Collina, presidente dell’associazione Terra Storia Memoria, che ha ricordato l’importanza di custodire e condividere le storie della Resistenza come patrimonio collettivo.
È seguito l’intervento di Davide Cerè, presidente di Anpi Castel San Pietro Terme, che ha ricordato come Trombetti “sia stato un servitore, non un servo”, sottolineando il suo impegno civile e politico vissuto con coerenza, coraggio e umiltà. “Questa iniziativa – ha dichiarato – si inserisce, e in un certo senso chiude, le celebrazioni per gli 80 anni della Liberazione. Lo fa con un anniversario di nascita, quindi con un compleanno, un momento che ci mette in una condizione d’animo positiva. Celebriamo un uomo che ha attraversato la storia dando il suo contributo senza mai cercare la ribalta, ma con la forza delle idee, dell’impegno e del servizio alla comunità. Gustavo Trombetti, uomo schivo, timido, ma che non ebbe mai dubbi su che parte stare, anche se questa scelta condizionò la sua vita, pagandone dei prezzi molto elevati. Come comunità del suo paese natio siamo contenti di celebrarlo e andarne fieri e orgogliosi.”
La sindaca Francesca Marchetti ha poi preso la parola, ringraziando l’Anpi e tutte le realtà che mantengono viva la memoria: “Oggi siamo qui non solo per commemorare una figura straordinaria come Gustavo Trombetti, ma per ribadire insieme che la memoria è un atto civile, un dovere collettivo e una necessità democratica. Trombetti non è solo un nome della nostra storia: è un volto, una voce, una scelta di coraggio, parte viva della nostra identità. La sua vita attraversa il Novecento italiano come un filo rosso che lega la miseria del primo dopoguerra, la violenza del fascismo, la speranza della Resistenza, la rinascita democratica e la forza delle cooperative. [...] Siate partigiani della complessità. E a tutti noi, cittadini, chiedo di essere degni di chi ci ha preceduto, come Trombetti, che ha trasformato il dolore in forza, la prigione in visione, la cooperazione in democrazia.” La sindaca ha concluso con un pensiero che ha emozionato il pubblico: “Perché finché esisterà qualcuno capace di ricordare, ci sarà sempre qualcuno capace di resistere.”
È quindi intervenuta Stefania Ceretti, vicepresidente del Gruppo Camst, che ha ricordato come la cooperativa fondata da Trombetti continui a portare avanti, con orgoglio, i valori di solidarietà e partecipazione che ne ispirarono la nascita. A seguire, Mauro Maggiorani, autore della biografia Di ferro e di fuoco, ha approfondito la figura di Trombetti come testimone di un secolo di lotte e cambiamenti, e infine Anna Cocchi, presidente di Anpi Provinciale, ha sottolineato il ruolo dell’Anpi nel territorio e l’importanza dei percorsi di memoria e cittadinanza attiva promossi nelle scuole.
Durante la cerimonia è stata svelata una targa commemorativa dedicata a Trombetti, posta accanto all’opera di Zamboni già presente all’esterno del centro civico e ora arricchita da nuovi pannelli esplicativi realizzati grazie alla collaborazione dell’Amministrazione comunale.
Originario di Osteria Grande, Gustavo Trombetti fu perseguitato per le sue idee antifasciste, condivise la cella con Antonio Gramsci nel carcere di Turi e contribuì al salvataggio dei celebri Quaderni del carcere. Dopo la guerra partecipò alla Resistenza e fu tra i promotori della cooperazione moderna, fondando la Camst, che ancora oggi rappresenta un modello di impresa sociale basata su lavoro, solidarietà e democrazia. La mattinata si è conclusa con un aperitivo offerto da Camst, a suggellare il legame tra la storia di Trombetti, la comunità di Osteria Grande e i valori cooperativi che continuano a ispirare il territorio.